Vai al contenuto

GIFT CARD: aspetti fiscali da considerare

Ne abbiamo parlato con il Dott. Commercialista Federico Miotti, dello Studio Quadra di Vicenza.
Puoi vedere il video nel nostro gruppo facebook.
Resta inteso che ti consigliamo comunque di parlarne con il tuo commercialista.

Alcune delle domande che sono emerse durante l’intervista:

“A me il commercialista ha detto di fare fattura e poi quando il cliente verrà a fare un servizio faremo scontrino a zero per servizio dello stesso importo oppure della differenza che lui/ lei pagherà.”

Dobbiamo chiederci se noi nel momento in cui emettiamo il voucher o la gift card dell’emissione della fattura siamo già in grado di sapere per certo l’importo dell’iva da applicare al prodotto che vendiamo. Questa è la cosa più importante da sapere, perché ci sono esercenti che applicano l’iva al 22%, e altri che hanno prodotti con aliquote ive diverse.

Se vendo scarpe per esempio, e le scarpe sono al 22%, applico questa percentuale. Si chiama voucher monouso, e lo scontrino va fatturato nel momento in cui viene incassato pagamento.

Se invece la nostra attività prevede vendite di prodotti che hanno ive diverse ( quindi per esempio prodotti con iva al 10, al 15 e al 22), non siamo in grado di determinare al momento dell’emissione del voucher l’iva esatta da applicare. Si chiama voucher multiuso. Non corrisponde ad una vendita ma ad un credito. Perchè è come se trasferissi i soldi all’interno del voucher , e solo nel momento in cui il cliente si presenta nel negozio, potrà pagare, in maniera figurata con il voucher. Lo scontrino in questo caso verrà emesso nel momento in cui il cliente usufruisce il bene. In funzione del tipo di negozio, si andrà ad emettere il tipo di buono necessario.

Se il pagamento avviene tramite PayPal è possibile emettere fattura proforma e poi scontrino al momento in cui il cliente viene in negozio con la gift card?

Il momento di emettere fattura o scontrino deriva dal momento in cui riceviamo il pagamento, quindi nel caso dei buoni monouso, va emessa quando riceviamo i soldi, e nel caso dei voucher multiuso-quando il cliente usufruisce effettivamente del servizio ( quindi viene fisicamente in negozio o si porta via il prodotto fisico). La fattura di conseguenza si emette in questi due casi, a prescindere dalla modalità in cui abbiamo ricevuto i soldi- può essere sia bonifico, contanti o paypal.

Nel “secondo caso”, e quindi nel caso delle aliquote differenti e di conseguenza emissione della fattura dopo, siamo in regola fiscalmente?

Si è assolutamente in regola. Vi invito a guardare la disciplina dei voucher multiuso dove potete approfondire la casistica. Il punto in questo caso è che tu negozio,non stai incassando per un servizio che il tuo cliente usufruirà, in quanto non sai esattamente cosa sceglierà avendo diversi prodotti con diverse iva. In questo caso stai solo cedendo il credito. La cessione dei crediti non è sottoposta all’obbligo di fatturazione. POi nel momento in cui il credito viene riscosso, si fa la fattura.

Se il mio negozio ora a seguito del decreto è chiuso, come fatturo?

Dovresti essere cmq in grado di emettere lo scontrino, o tramite il registratore di cassa telematico, spostandolo e prelevandolo, oppure utilizzare il sistema dell’Agenzia delle entrate per la comunicazione dei corrispettivi. Vi invito comunque a sentire il vostro commercialista per adattare la soluzione più adatta a voi.

Purtroppo si tocca un nervo scoperto, perché i decreti che hanno stabilito le varie chiusure sono relativamente fresche, e ci sono cose non del tutto chiarite. Se un negozio, che è chiusa al pubblico, può operare però facendo consegne a domicilio. Nel decreto c’è scritto che le attività commerciali, se non hanno contatti diretti e riescono a gestire gli ordini via mail, telefono ecc, possono continuare ad operare.

Il problema sorge per chi, nel codice ATECO della propria attività, non ha un codice attinente ad una categoria commerciale ma attinente ad una categoria artigianale ( estetista, parrucchiera, ecc). Quindi la domanda è: ora che sono chiusa posso comunque gestire una vendita a distanza? Purtroppo nel decreto non è specificato, quindi bisogna capire meglio. Nella sostanza se ricevo un pagamento per il servizio da poter usare quando tutto finirà, sto rispettando le norme ( perché appunto come negozio sono chiuso).

Nella forma, siccome purtroppo siamo abituati che le cose sono gestire in maniera troppo burocratica, per ora non ho trovato conferme. Spero ci sia un chiarimento su questo fronte qui in breve tempo. le associazioni di categoria si stanno muovendo, facendo domande al Governo per avere informazioni più dettagliati e chiarimenti. Speriamo che nei giorni a seguire ci possa essere un chiarimento.


Aspetti fiscali del “Buono acquisto – corrispettivo monouso” e del “Buono acquisto – corrispettivo multiuso”

Laddove, al momento dell’emissione del buono, risulta nota la disciplina IVA applicabile alla cessione dei beni od alla prestazione dei servizi ai quali il buono corrispettivo da diritto, allora si riesce a determinare l’IVA applicabile ed il luogo di cessione o prestazione al quale il medesimo da diritto.

Conseguentemente il ricevente emetterà la fattura o lo scontrino, ed il buono sarà trasferibile anche a terzi, ognuno dei quali manterrà inalterato il diritto alla prestazione od alla cessione individuata nel buono medesimo.

Laddove invece non risulti noto, al momento del pagamento, né il luogo della cessione dei beni o della prestazione dei servizi e nemmeno l’aliquota IVA dovuta su tali beni e servizi, allora siamo in presenza di un “buono diverso da un buono monouso” come stabilisce la Direttiva UE 2016/1065, recepita con la Legge 163/17 ed in particolare dal D. Lgs. 141/18. In detta circostanza, l’emissione della fattura o dello scontrino avverrà al termine dell’effettiva cessione di beni o prestazione di servizi, che potrà avvenire anche in misura parziale rispetto al valore nominativo del buono medesimo.

Allegati: estratto di “Euroconference”testo del Decreto